Non una semplice attività economica, ma un modo per tutelare e proseguire una tradizione secolare. È così che intendiamo la viticoltura di montagna, come una vera missione, mossa dal dovere morale di mantenere in vita quanto creato con enorme sacrificio da chi ci ha preceduti. Persone semplici che, con pochi mezzi ma con molta tenacia, hanno realizzato il paesaggio terrazzato che ora vediamo, ricavando dalle rocce levigate dall’antico ghiacciaio le pietre per costruire i muretti a secco e i casotti.
La coltivazione della vite e – in tempi più recenti, ma riprendendo anche in questo caso un’antica tradizione – dell’olivo rappresenta un tassello fondamentale nella faticosa opera di manutenzione del paesaggio terrazzato, importante non solo dal punto di vista culturale ma anche e soprattutto da quello idrogeologico, per prevenire il dissesto. L’armoniosa bellezza del nostro paesaggio, perfetto connubio fra natura e cultura, riempie gli occhi e il cuore e rende il lavoro in questi vigneti un’attività emozionante oltre che faticosa.